Eva Plaschke von der Osten, non solo nel nome di Strauss

Torno su Eva Plaschke von der Osten, soprano dalla fortunatissima carriera internazionale, che seppe gestire restando allo stesso tempo membro permanente dell'Opera di Dresda. Permamente nel senso più pieno, perché su questo palcoscenico fece il suo debutto teatrale come Urbain negli Ugonotti nel 1902 e diede l'addio alle scene ventotto anni dopo, nel 1930. Di... Continue Reading →

Marie Renard, da zingara a contessa

A guardare l'elenco delle quaranta opere che Marie Renard interpretò alla Hofoper di Vienna nei dodici anni (1888-1900) della sua permanenza, riesce difficile farsi un'idea di che tipo di cantante dovesse essere. Con quella faccina paffuta ha veramente cantato di tutto, da Wagner all'operetta, da Azucena a Despina; sembrerebbe essere stata il paradigma della cantante-tuttofare,... Continue Reading →

Maria Labia, la bella contrabbandiera

Di Maria Labia ho parlato velocemente ormai parecchio tempo fa, in uno di quei sintetici post quotidiani che durante il lockdown mi consentivano di interrompere le passeggiate fra la cucina e il soggiorno, e fra il soggiorno e la camera da letto. Mostravo quella volta una delle due fotografie più sotto, che come le altre... Continue Reading →

Wilhelm Grüning, o del gran gesto

I cantanti di oggi, come quelli di ieri, sono variamente dotati per quanto riguarda la recitazione. È vero che alcuni ne fanno un elemento fondamentale dell'interpretazione ma, diciamocelo, è raro che possano ricevere un aiuto concreto dai registi, di solito talmente persi nelle cabale della rilettura del testo da non curarsi minimamente di ciò che... Continue Reading →

Enrico Caruso, giovane anche a 150 anni.

Quando si dice il destino. Eravamo in dirittura d'arrivo per lo scoccare (oggi o ieri, dipende se riuscirò a cliccare su pubblica prima o dopo la mezzanotte) del centocinquantenario della nascita di Enrico Caruso, quando per un caso del tutto fortuito ha fatto il suo ingresso in collezione la sua prima fotografia in assoluto che... Continue Reading →

Carl Jörn, furore al Metropolitan

Nei numeri 426 e 427 del mio inventario, che corrispondono a due belle cabinet card del fotografo belga di nascita ma americano di adozione Aimé Dupont, il tenore Carl Jörn indossa il costume di Walter von Stolzing nei wagneriani Maestri cantori di Norimberga. Impiumato e infiocchettato, è pronto ad affrontare e a vincere la gara... Continue Reading →

Helene Lafrenz, sulle tracce di un fantasma

Un fantasma si aggira nella mia collezione, o almeno si aggirava fino a questa sera quando mi sono imbattuto in questa fotografia di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza. Non ricordavo di avere mai comprato questa cabinet card dell'atelier viennese Ephron, e men che meno il motivo per il quale l'avrei acquistata, visto che di questa... Continue Reading →

Else Wohlgemuth nell’atelier Setzer: 3

Quattro foto-capolavoro di Franz Xaver Setzer per la terza puntata della serie dedicata a Else Wohlgemuth, figura cardine nella storia del Burgtheater di Vienna, l'attrice che fu per l'Austria, e in parte per la Germania, quello che Eleonora Duse fu per l'Italia e Sarah Bernhardt per la Francia. Cosa che non le impedì di essere... Continue Reading →

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