Di Maria Labia ho parlato velocemente ormai parecchio tempo fa, in uno di quei sintetici post quotidiani che durante il lockdown mi consentivano di interrompere le passeggiate fra la cucina e il soggiorno, e fra il soggiorno e la camera da letto. Mostravo quella volta una delle due fotografie più sotto, che come le altre... Continue Reading →
Wilhelm Grüning, o del gran gesto
I cantanti di oggi, come quelli di ieri, sono variamente dotati per quanto riguarda la recitazione. È vero che alcuni ne fanno un elemento fondamentale dell'interpretazione ma, diciamocelo, è raro che possano ricevere un aiuto concreto dai registi, di solito talmente persi nelle cabale della rilettura del testo da non curarsi minimamente di ciò che... Continue Reading →
Enrico Caruso, giovane anche a 150 anni.
Quando si dice il destino. Eravamo in dirittura d'arrivo per lo scoccare (oggi o ieri, dipende se riuscirò a cliccare su pubblica prima o dopo la mezzanotte) del centocinquantenario della nascita di Enrico Caruso, quando per un caso del tutto fortuito ha fatto il suo ingresso in collezione la sua prima fotografia in assoluto che... Continue Reading →
Carl Jörn, furore al Metropolitan
Nei numeri 426 e 427 del mio inventario, che corrispondono a due belle cabinet card del fotografo belga di nascita ma americano di adozione Aimé Dupont, il tenore Carl Jörn indossa il costume di Walter von Stolzing nei wagneriani Maestri cantori di Norimberga. Impiumato e infiocchettato, è pronto ad affrontare e a vincere la gara... Continue Reading →
Helene Lafrenz, sulle tracce di un fantasma
Un fantasma si aggira nella mia collezione, o almeno si aggirava fino a questa sera quando mi sono imbattuto in questa fotografia di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza. Non ricordavo di avere mai comprato questa cabinet card dell'atelier viennese Ephron, e men che meno il motivo per il quale l'avrei acquistata, visto che di questa... Continue Reading →
Emilio Naudin, le donne, il gioco e Fiasco de Gama
Come Luigi Lablache, il grande basso di Rossini, e Carlo Baucardé, il tenore che secondo la leggenda infilò per primo il do di petto nella pira del Trovatore, Emilio Naudin di francese non aveva che il cognome. Nacque infatti a Parma il 23 marzo 1823, ancora tre mesi e saranno duecento anni tondi tondi, figlio... Continue Reading →
Else Wohlgemuth nell’atelier Setzer: 3
Quattro foto-capolavoro di Franz Xaver Setzer per la terza puntata della serie dedicata a Else Wohlgemuth, figura cardine nella storia del Burgtheater di Vienna, l'attrice che fu per l'Austria, e in parte per la Germania, quello che Eleonora Duse fu per l'Italia e Sarah Bernhardt per la Francia. Cosa che non le impedì di essere... Continue Reading →
Marie Renard e la foto galeotta
Era bellina Marie Renard. Piccolina e paffutella, doveva fare una bellissima figura sul palcoscenico della Hofoper di Vienna, sul quale trascorse la maggior parte della carriera. Leggendo la lista dei ruoli interpretati su quelle assi pensiamo che Cherubino e Despina dovevano sembrare fatti apposta per lei, e ce la immaginiamo anche perfettamente a suo agio... Continue Reading →
Gabrielle Krauss, Giovanna d’Arco all’Opéra
Una carte de visite di Reutlinger ci mostra l'inconfondibile mascella squadrata di una giovane Gabrielle Krauss in corazza e con spada al fianco. Si tratta naturalmente di Giovanna d'Arco, che a quanto pare ebbe vita nell'Ottocento anche sui palcoscenici francesi oltre che su quelli italiani (Verdi) e russi (Ciajkovskij).Eccome se ce l'ebbe, non ci è... Continue Reading →
Victor Capoul e le varianti della foglia d’acanto
Mi è appena arrivata questa bella cabinet card dell'atelier viennese Adèle che mostra uno dei millemila ritratti che Victor Capoul si è fatto realizzare da fotografi di mezza Europa nel corso della propria carriera di cantante. Capoul, ormai l'ho scritto fino alla noia, fu il più elegante dei tenori, sul palcoscenico e fuori. Anche questa... Continue Reading →