Si dice che Gaston Leroux avesse in mente lei quando creò il personaggio di Christine Daaé nel suo romanzo Il fantasma dell'opera. Di sicuro, di lei si ricordano Edith Wharton in L'età dell'innocenza e Leone Tolstoj in Anna Karenina. Christine Nilsson era bellissima, così bionda e con gli occhi così chiari che il suo sguardo, nei... Continue Reading →
James Henry Mapleson: le strategie di un impresario
James Henry Mapleson, uno dei più grandi impresari dell'Ottocento, per decenni gestì le sorti di numerosi teatri e compagnie di giro di qua e di là dell'Atlantico. Le sue memorie sono una miniera di racconti sul mondo del teatro d'opera ottocentesco e ci rivelano aspetti per noi del tutto inimmaginabili di una professione che procedeva... Continue Reading →
Eva contro Eva, ovvero la lacca sugli artigli
Nel 1937 Rosa Ponselle decise di ritirarsi dal palcoscenico. Aveva quarant'anni e la sua voce benedetta dal cielo era ancora sostanzialmente intatta. Ma aveva anche un marito bello, giovane e sportivo, era ricca e famosa, voleva godersi la vita e il Metropolitan, suo regno incontrastato per quasi due decenni, non era più quello di una volta.... Continue Reading →
Adelina Patti: il segreto è risparmiare
Una deliziosa carte de visite uscita dall'atelier Earl di Worcester ritrae una giovane Adelina Patti, colta probabilmente durante un tour nella provincia inglese. Nata nel 1843, direi che la fotografia si può situare in qualche momento degli anni Sessanta dell'Ottocento, quando la Patti era già diventata, seppure giovanissima, la beniamina del Covent Garden. Doveva essere più o... Continue Reading →
Wagner a Venezia, e un’ex-primadonna dalla fervida fantasia
Centotrentadue anni e un giorno sono passati da quel 13 febbraio 1883 che vide, in un appartamento della veneziana Ca' Vendramin Calergi sul Canal Grande a San Marcuola, la dipartita da questo mondo di Richard Wagner. Il compositore, accompagnato dalla moglie, dai figli e da un po' di domestici, era arrivato a Venezia nel settembre... Continue Reading →
Nellie Melba uno e due
Nelle autobiografie delle primedonne, poco importa se vissute all'ombra del Kaiser Guglielmo o della Regina Vittoria, avvengono delle sparizioni. Spariscono gli amanti, e possiamo anche capire perché, spariscono però spesso anche mariti e figli. Spariscono volentieri le colleghe, spariscono le ore di studio e di duro lavoro, spariscono quasi del tutto il teatro e la... Continue Reading →
Cio Cio San con l’ombrello
Dicevo nel post precedente che l'autobiografia del direttore d'orchestra inglese Henry J. Wood (1869-1944, il creatore assieme a Robert Newman dei Proms) è un pochino meno interessante di quanto mi sarei aspettato, limitandosi per la maggior parte all'illustrazione delle lussureggianti stagioni sinfoniche da lui dirette alla Queen's Hall e in alcuni festival britannici. Wood era... Continue Reading →
Anche stasera, Mattioli?
Arrivo, come al solito, molto tardi. I miei tempi di reazione alle novità sono in genere lunghi ma questa volta sono entrati in gioco anche altri fattori, che non è il caso di riferire qui perché non è poi vero che le proprie debolezze vadano sempre messe in piazza. Sta di fatto, però, che solo... Continue Reading →
La tragedia del grande tenore
Nelle linee generali la storia la sanno tutti: privato del suo trono di primo tenore all'Opéra di Parigi, Adolphe Nourrit se ne andò a Napoli e dopo vani tentativi di trasformare la propria vocalità secondo i canoni del nuovo gusto romantico, travolto dalla depressione si gettò dall'ultimo piano della sua casa la mattina dell'8 marzo... Continue Reading →
Putting the record straight
Quello di John Culshaw è un nome familiare a chi è nato e cresciuto nell'era del long playing, quando gli album che accompagnavano i dischi nel cofanetto erano grandi abbastanza da essere leggibili e anche se non venivano letti (visto che erano quasi sempre in inglese o tedesco) erano comunque sfogliati a lungo e almeno... Continue Reading →