Almeno quattro altre volte mi sono occupato di Marie Gutheil-Schoder, multiforme genio musicale, prediletta da Gustav Mahler e concreta dimostrazione che quasi sempre il cervello, la musicalità, la cultura e tutto quello che trasforma un normale essere umano in un artista di rango superiore sono ciò che fa la differenza, anche quando, come nel suo... Continue Reading →
Christine Nilsson in ciabatte dallo Scià
Si dice che Gaston Leroux avesse in mente lei quando creò il personaggio di Christine Daaé nel suo romanzo Il fantasma dell'opera. Di sicuro, di lei si ricordano Edith Wharton in L'età dell'innocenza e Leone Tolstoj in Anna Karenina. Christine Nilsson era bellissima, così bionda e con gli occhi così chiari che il suo sguardo, nei... Continue Reading →
James Henry Mapleson: le strategie di un impresario
James Henry Mapleson, uno dei più grandi impresari dell'Ottocento, per decenni gestì le sorti di numerosi teatri e compagnie di giro di qua e di là dell'Atlantico. Le sue memorie sono una miniera di racconti sul mondo del teatro d'opera ottocentesco e ci rivelano aspetti per noi del tutto inimmaginabili di una professione che procedeva... Continue Reading →
Madama Pinkerton uno, due, tre e quattro
A far da umile preludio alla luccicante inaugurazione scaligera di questa sera, Winckelmann offre al colto e all'inclita questo pezzettino della sua piccola collezione di libretti. Potrebbe sembrare solo un elegante esempio di grafica nippo-liberty, se non ci fosse quel copyright 1904 all'angolo in basso a destra a mettere in allarme il sagace raccoglitore di... Continue Reading →
Eva contro Eva, ovvero la lacca sugli artigli
Nel 1937 Rosa Ponselle decise di ritirarsi dal palcoscenico. Aveva quarant'anni e la sua voce benedetta dal cielo era ancora sostanzialmente intatta. Ma aveva anche un marito bello, giovane e sportivo, era ricca e famosa, voleva godersi la vita e il Metropolitan, suo regno incontrastato per quasi due decenni, non era più quello di una volta.... Continue Reading →
Miolan-Carvalho contro tutte
Questo è il pezzo che (vedi post precedente) avrei dovuto riprodurre prima di tornare a parlare di Madame Miolan-Carvalho. E' evidente che non si tratta di una fotografia, ma di uno spartito per canto e pianoforte, un fascicolo di dodici pagine parecchio malmesso che comprai, credo in un mercatino qui a Venezia, perché sulla prima pagina... Continue Reading →
Adelina Patti: il segreto è risparmiare
Una deliziosa carte de visite uscita dall'atelier Earl di Worcester ritrae una giovane Adelina Patti, colta probabilmente durante un tour nella provincia inglese. Nata nel 1843, direi che la fotografia si può situare in qualche momento degli anni Sessanta dell'Ottocento, quando la Patti era già diventata, seppure giovanissima, la beniamina del Covent Garden. Doveva essere più o... Continue Reading →
Wagner a Venezia, e un’ex-primadonna dalla fervida fantasia
Centotrentadue anni e un giorno sono passati da quel 13 febbraio 1883 che vide, in un appartamento della veneziana Ca' Vendramin Calergi sul Canal Grande a San Marcuola, la dipartita da questo mondo di Richard Wagner. Il compositore, accompagnato dalla moglie, dai figli e da un po' di domestici, era arrivato a Venezia nel settembre... Continue Reading →
Nellie Melba uno e due
Nelle autobiografie delle primedonne, poco importa se vissute all'ombra del Kaiser Guglielmo o della Regina Vittoria, avvengono delle sparizioni. Spariscono gli amanti, e possiamo anche capire perché, spariscono però spesso anche mariti e figli. Spariscono volentieri le colleghe, spariscono le ore di studio e di duro lavoro, spariscono quasi del tutto il teatro e la... Continue Reading →
Il regista vuole furbetto
Damiano Michieletto mi ha sempre dato l'idea di essere uno furbo, fin da quando, anni fa, vidi a Bologna una Gazza ladra che aveva debuttato qualche tempo prima a Pesaro raccogliendo lodi unanimi e premi, a cominciare se non sbaglio dall'Abbiati. Perché furbo? Perché mi sembrò già allora che la sua regia non fosse altro... Continue Reading →