Nella pausa forzata cui tutti siamo in questo momento sottoposti, migliaia di istituti culturali mettono a disposizione in rete il proprio patrimonio. Senza ambire a improbabili paragoni, in una serie di brevi post a scadenza quotidiana presento materiali della mia collezione che ancora non ho mai mostrato. L’ordine è rigorosamente alfabetico e oggi tocca alla lettera B: Hermann Bachmann (1864-1937).
Questo torreggiante Wotan con le ali imbizzarrite e la barba al vento è Hermann Bachmann, il cui nome non è di quelli che hanno fatto la storia. Eppure la sua carriera di baritono non fu così di secondo piano, soprattutto nei ventuno anni passati nella compagnia della Hofoper di Berlino, dal 1897 al 1918. Qui ebbe modo di partecipare a numerose prime rappresentazioni assolute, fra le quali quella assai sfortunata di Der Roland von Berlin del nostro Ruggero Leoncavallo. Cantò anche a Monaco e Dresda, e soprattutto a Bayreuth: dapprima in ruoli di secondo piano (Kothner nei Meistersinger nel 1892 e, nel ’94, l’Araldo nel Lohengrin) e poi molto più importanti nel Ring del 1896, quando furono suoi Donner e Wotan. A fine carriera si dedicò alla regia e all’insegnamento ed ebbe anche una qualche attività discografica, addirittura (come Escamillo) in una Carmen “completa” registrata dalla HMV nel 1908.