Non è poi mica vero che tutte le domande ricevono una pronta risposta. A volte casi a prima vista insolubili vengono risolti con disarmante (e anche un po’ deludente) facilità, altre volte invece problemi che non sembravano così… problematici restano per un bel po’, o magari anche per sempre, dei grossi punti interrogativi.
Come questa carte de visite dell’atelier dei fratelli Matter di Mannheim:
Chi sia questa gentile signorina ripresa di tre quarti proprio non lo so. Mi sono fidato ad acquistare la fotografia perché il venditore ne assicurava la provenienza da un album che conteneva soltanto ritratti di attori e cantanti. Ho anche un’immagine della fotografia ancora posizionata nell’album, con un nome purtroppo per me illeggibile scritto sotto:
Sembrerebbe scritta in Sütterlin, la calligrafia che fu in uso dall’inizio del Novecento fino alla fine della seconda guerra mondiale, ma anche provando a fare uso di una tabella dei caratteri non sono stato in grado di decifrarla. Che la signora si sia fatta ritrarre da un fotografo di Mannheim non implica automaticamente che lavorasse stabilmente in quel teatro; ho provato comunque a compulsare un repertorio che contiene miliardi di facce e nomi e che altra volta mi ha condotto a una rapida soluzione, ma questa volta non ho recuperato alcun risultato.
I fratelli Gustav e Theodor Matter fondarono l’atelier nel 1861; circa verso il 1890, probabilmente in seguito all’ingresso in società di un nuovo socio, esso prese il nome di Atelier Tillmann-Matter ed ebbe vita ancora per numerosi decenni. La fotografia risale quindi certamente a una data anteriore a questo cambio di intestazione, ma di più è impossibile dire. C’è qualcuno da qualche parte in grado di leggere il germanico geroglifico? Io aspetto, e spero.