Eccoci ancora con Victor Capoul, di cui ho parlato qui e qui.
Questa è la terza fotografia dell’atelier Nadar, che l’altro giorno era in viaggio e oggi è finalmente approdata in laguna. Il bel Capoul, con la pettinatura che da lui prese il nome e i baffetti che mandavano in visibilio la maggior parte delle madame parigine posa ancora nel costume di Paul, protagonista maschile di Paul et Virginie di Victor Massé.
Il costume è lo stesso della foto che lo ritrae assieme a Cécile Ritter e sicuramente, quindi, questa foto e la precedente, più quelle pubblicate da Karen Henson nell’articolo che ho citato in fondo all’altro post appartengono a una stessa serie, scattata presumibilmente in concomitanza con il primo ciclo di rappresentazioni dell’opera, nel 1876. Probabilmente dopo il grande successo ottenuto dalle prime recite.
A proposito di questo costume, dall’articolo di The Aldine, di cui ho citato un ampio stralcio, apprendiamo che i costumi di questa produzione furono disegnati da Alfred Grévin, grande caricaturista, scultore, costumista teatrale e fondatore del museo delle cere di Parigi.
Consapevole del merito di Capoul nel successo della sua opera, Massé gli dedicò lo spartito con una lettera che i giornali pubblicarono, assieme alla risposta commossa del tenore, che accettando il dono si firmava “vostro Paul [sic] Capoul”.
In effetti i compositori ebbero spesso grande stima di lui e giunsero a disputarselo anche a suon di franchi e minaccinado cause. Come nel 1867, quando Auber e Gounod arrivarono ai ferri corti per causa sua:
Il Theatre Lyrique e l’Opéra-comique sono in lite per Mons. Capoul – racconta The American Art Journal del 12 gennaio 1867 -; questi è legato a quest’ultimo teatro da un contratto che prevede 8000$ di penale. Capoul l’ha pagata e l’impresario del Theatre Lyrique [Léon Carvalho] ha offerto la propria moglie (M.me Miolan [Marie Caroline Miolan-Carvalho]) per cantare all’Opéra-comique finché Capoul canta al Lyrique. Quest’offerta è stata respinta. Auber insiste per avere Capoul nella sua nuova opera e Gounod rifiuta di dare “Romeo et Juliette” al Theatre Lyrique se non avrà Capoul come Romeo.
E’ probabile che quest’ultimo dovrà rimanere all’Opéra-comique, poiché per la legge francese nessun artista di un teatro imperiale può cantare in un altro teatro fino a 12 mesi dopo la chiusura del proprio ingaggio, a meno che la direzione non acconsenta.
Così fu, infatti: Capoul rimase all’Opéra-comique e non cantò Romeo per Gounod, la Miolan-Carvalho non dovette prestarsi a questo poco elegante scambio di favori e l’onor suo fu salvo.